L'infarto del miocardio è una delle espressioni cliniche della cardiopatia ischemica ed è riferita alla morte di una parte delle cellule del cuore irrorate da un'arteria coronarica. L'infarto non causa necessariamente un arresto cardiaco; può avvenire sia a riposo sia nel corso di uno sforzo fisico.
CAUSE DELL'INFARTO MIOCARDICO
Le cause più comuni sono:
- L'infiammazione cellulare silente, lo stress ossidativo, l'insulino-resistenza, la disbiosi intestinale; queste condizioni sono causate da stili di vita non corretti e dal fumo di sigaretta. Tali situazioni comportamentali nel giro di decenni possono condurre all’aterosclerosi, patologia che interessa le pareti dei vasi sanguigni con la formazione di placche che determinano la graduale riduzione del lume o l’ulcerazione e la conseguente formazione repentina di un coagulo al di sopra del punto di lesione. Infatti l'infiammazione silente è alla base delle alterazioni del rivestimento interno delle arterie (endotelio) producendo fissurazioni, alterando il normale funzionamento delle cellule endoteliali che non produrranno più molecole che facilitano lo scorrere dei corpuscoli del sangue ma, viceversa, molecole che attirano tutti i corpuscoli (chemiotassi) che infiltrandosi all'interno delle fessurazioni attiveranno il sistema immunitario alla base di altra infiammazione ed inizio dell'ispessimento che poi diventerà placca aterosclerotica. Lo stress ossidativo, che viene attivato dall'infiammazione, crea fenomeni ossidativi di tutti gli elementi del nostro sangue e di tutte le nostre cellule contribuendo allo sviluppo della placca aterosclerotica. L'insulino-resistenza si attiva quando siamo troppo sedentari e tendiamo a consumare troppi carboidrati. E' alla base dell'infiammazione silente, dello stress ossidativo e della modificazione delle LDL e HDL con le note problematiche della placca aterosclerotica. La disbiosi intestinale, invece, può essere l'anticamera della permeabilità intestinale che permette a frammenti batterici e proteine di passare dall'intestino al sangue con attivazione del sistema immunitario e delle LDL e HDL che si incaricano di trasportare i frammenti batterici al fegato per la detossificazione. Questi sono i veri meccanismi che minano la nostra salute e non, troppo semplicisticamente come viene diffuso, l'aumento del colesterolo totale
- Spasmi coronarici: una condizione molto più rara della precedente che conduce a una contrazione (spasmo) improvvisa e passeggera dei muscoli della parete dell'arteria, con diminuzione o ostruzione del flusso di sangue.
MANIFESTAZIONI CLINICHE DELL'INFARTO MIOCARDICO
In generale la sintomatologia può essere:
- Dolore al petto di tipo oppressivo che può raggiungere il collo, la gola, la mandibola, le braccia, lo stomaco
- Sudorazione fredda
- Nausea e/o vomito
FATTORI DI RISCHIO DELL'INFARTO MIOCARDICO
- Ipertensione arteriosa: la “pressione alta” o ipertensione arteriosa può avere diverse origini e riguarda un’ampia parte della popolazione di età superiore ai 50 anni.
- Diabete: insieme all'ipertensione e all'obesità determina la sindrome metabolica, una condizione ad elevato rischio di ischemia cardiaca.
- Stress: lo stress psico-fisico è collegato ad una maggior possibilità di andare incontro ad incidenti cardiovascolari.
- Vita sedentaria: l'assenza di attività fisica strutturata più volte alla settimana aumenta il rischio di ischemia cardiaca
- Obesità: insieme all'ipertensione e al diabete determina la sindrome metabolica, una condizione ad elevato richio di ischemia cardiaca.
- Fumo: ormai è assolutamente dimostrato che il fumo di tabacco aumenta il rischio di eventi cardiaci.
- Predisposizione genetica: la predisposizione genetica gioca sempre un ruolo importante anche se è stato dimostrato che l'epigenetica (stili di vita che ognuno di noi segue) può ridurre i fattori di rischio anche nelle persone con predisposizione genetica
DIAGNOSI
La diagnosi di infarto del miocardio si effettua con l'esecuzione di un elettrocardiogramma a 12 derivazioni quando il dolore retrosternale è ancora presente o passato da poco. Può capitare però che il dolore sia regredito completamente durante l'esecuzione dell'elettrocardiogramma che potrebbe risultare normale; in questo caso la diagnosi è affidata ai valori della troponina attraverso un prelievo di sangue, attendibile se la sintomatologia dolorosa è durata più di 20 minuti. Se anche questo valore dovesse risultare normale è buona norma sottoporre il paziente ad un Test da sforzo.
TERAPIA
La terapia d'urgenza consiste nella riapertura dei vasi coronarici attraverso l'angioplastica (inserimento attraverso un'arteria del braccio o della gamba di un palloncino che una volta raggiunto il punto di restringimento viene gonfiato per ripristinare il lume del vaso Il palloncino è inserito all'interno di una retina circolare (stent) che rimane poi adeso all'arteria in modo che non possa restringersi
PREVENZIONE
La prevenzione primaria della cardiopatia ischemica e quindi dell'infarto miocardico è fondamentalmente incentrata sulla riduzione dei valori dell'infiammazione cronica silente essendo queste patologie ad origine infiammatoria, dello stress ossidativo, dell'insulino-resistenza. Nella sezione Esami di prevenzione sono riportati gli esami del sangue per la prevenzione della cardiopatia ischemica. Questo si ottiene sostanzialmente con un corretto stile di vita che passa attraverso una corretta alimentazione costituita da cibi naturali e completa abolizione di cibi industriali, un'attività fisica strutturata metabolicamente controllata, una corretta gestione dello stress e un'integrazione mirata. Nella sezione ESAMI DI PREVENZIONE sono riportati gli esami del sangue e delle urine per il calcolo del rischio cardio-metabolico al fine di prevenire la cardiopatia ischemica e in generale le malattie infiammatorie cronico-degenerative
Lascia un commento